La ragade anale
La ragade anale è una piccola ferita (un'ulcerazione lineare dell'ano) nascosta tra le pliche dell’ano situata prevalentemente sulla linea mediana, in genere in sede posteriore, con scarsa tendenza alla guarigione spontanea. Lunga alcuni millimetri, è situata al confine tra la linea pettinata e la cute dell'anoderma. La sua presenza causa dolorosi spasmi dello sfintere anale. Ciò si verifica perché l'ipertono dello sfintere anale interno ostacola la cicatrizzazione. Sebbene non sia una patologia grave, la ragade anale è un disturbo molto doloroso e proprio la sua dolorosità determina una serie di problemi collaterali. Il dolore si presenta durante la defecazione e aumenta drammaticamente subito dopo. Il paziente tende a trattenere le feci provocando un peggioramento della lesione in quanto le feci diventano sempre più abbondanti e compatte e quindi più difficili da evacuare.
Terapia
La cura della ragade anale dipende dal tempo di insorgenza. Nelle forme iniziali acute l'approccio medico, con una dieta opportuna, con la regolarizzazione dell'alvo, e con un'igiene adeguata può dare buoni risultati. Nei casi di ragadi che stentano a cicatrizzare che con il tempo cronicizzano, malgrado molti utilizzino dilatatori meccanici, pomate a base di nitroglicerina, iniezioni di botulino, l'intervento chirurgico rimane l'unica cura risolutiva. Il trattamento inizialmente può essere ambulatoriale, non chirurgico, usando un piccolo palloncino per rilassare il muscolo contratto. Qualora la Ragade Anale si cronicizza, tale da divenire un'ulcera callosa, il trattamento è esclusivamente Chirurgico da eseguire in regime di ricovero ordinario, spesso in condizioni di Urgenza.
Terapia Chirurgica
L'intervento chirurgico è scarsamente impegnativo per il
paziente, tanto è vero che può essere addirittura eseguito in regime di Day Surgery. L'intervento di breve durata, viene eseguito in anestesia generale o loco regionale. Consiste nella
divulsione anale, che serve a rilasciare lo sfintere, la toilette della ragade, e una sfinterotomia (piccola incisione del muscolo) parziale per ridurre l'ipertono del muscolo stesso. L'intervento
termina con una plastica (cioè una sutura della mucosa) della lesione utile a ridurre il dolore post-operatorio.La defecazione può avvenire da subito regolarmente e senza problemi. La chiusura della
piccola ferita avviene in un paio di settimane, al termine di cui i punti cadono da soli. Il dolore nel post-operatorio è ben controllato con gli antidolorifici orali. Ci si può sedere già dal
giorno dopo l'operazione, con cautela. La sfinterotomia parziale se ben eseguita, è l'unico modo per impedire quelle forti contrazioni involontarie che causano la ragade e ne impediscono la
guarigione. Ovviamente l'intervento deve essere eseguito da chirurgo di provata esperienza quale è il Dott. Alessandro Arturi di Roma, perché una sezione troppo ampia dello sfintere potrebbe
determinare incontinenza sia a gas che alle feci con invalidità permanente.
L'intervento chirugico di ragade anale, come detto, previene il riformarsi della ragade ma, anche se perfettamente eseguito, non previene ulteriori successive piccole lesioni
dell'epitelio dell'ano. Quindi è bene sapere che qualche sanguinamento occasionale potrà sempre avvenire nel futuro, in caso di stipsi ostinata o di emissione di feci dure e voluminose. Quindi è
bene che il paziente consumi pasti ricchi di fibra ( verdure, frutta, etc), beva molta acqua, faccia una regolare attività fisica ed esegua un'accurata igiene personale. In conclusione, una diagnosi
precisa porta sempre alla opzione terapeutica più adatta al singolo caso e risolve un problema che spesso condiziona in modo determinante la qualita' della vita per la sintomatologia spesso
intensa ed invalidante.
